Consultazioni referendarie dell’8-9 giugno 2025

Dettagli della notizia

Quesiti referendari e disciplina sperimentale per il voto fuori sede

Data:

03 Aprile 2025

Tempo di lettura:

Descrizione

L’8 e 9 giugno 2025 si voterà per 5 referendum abrogativi sul lavoro e sulla cittadinanza:

Lavoro
• Abrogazione della disciplina sui licenziamenti del contratto a tutele crescenti del Job Act;
• Cancellazione del tetto all’indennità nei licenziamenti nelle piccole imprese;
• Eliminazione di alcune norme sull’utilizzo dei contratti a termine;
• Abrogazione dell’esclusione della responsabilità solidale di committente, appaltante e subappaltante negli infortuni sul lavoro.

Cittadinanza
• Riduzione da 10 a 5 anni dei tempi di residenza legale in Italia del cittadino straniero maggiorenne per richiedere la cittadinanza italiana.

Il Decreto-Legge n. 27 del 19 marzo 2025 disciplina, all’art. 2, l’esercizio del diritto di voto dei cd. elettori fuori sede in occasione della consultazione referendaria.

Chi può votare fuori sede
La sperimentazione, introdotta già per le elezioni europee del 2024, è stata ampliata e riguarda ora tutte le cittadine e i cittadini che per motivi di studio, lavoro o cure mediche si trovino temporaneamente domiciliati per un periodo di almeno tre mesi, nel quale ricade la data del referendum, in un comune di una provincia diversa rispetto a quella del Comune di iscrizione elettorale.

Quando, dove e come presentare la domanda per l’ammissione al voto
La domanda va presentata entro il 4 maggio (ossia almeno trentacinque giorni prima della data prevista per lo svolgimento del referendum), presso il Comune in cui si è temporaneamente domiciliati, utilizzando preferibilmente il modello predisposto dal Ministero dell’Interno e allegato sotto:
• personalmente;
• tramite persona delegata;
• mediante l’utilizzo di strumenti telematici.

Cosa occorre indicare e quali documenti vanno allegati alla domanda
Nella domanda devono essere indicati l’indirizzo completo di residenza e quello del temporaneo domicilio e, ove possibile, un recapito di posta elettronica.
Alla domanda devono essere allegati:
• copia di un documento di riconoscimento in corso di validità;
• copia della tessera elettorale personale;
• copia della certificazione o altra documentazione attestante la condizione di elettore fuori sede, ossia la documentazione attestante le motivazioni di studio, lavoro o cure mediche per le quali l’elettore si trova temporaneamente domiciliato in un comune ubicato in una provincia diversa da quella del comune di residenza. La condizione di lavoratore, studente e sottoposto a cure mediche può essere autocertificata ai sensi degli artt.46 e 47 del D.P.R. 28 dicembre 2000, n.445.

Dove e come si vota
Entro 20 giorni dal referendum, ossia il 19 maggio, il Comune di domicilio provvede ad acquisire dal Comune di residenza la comunicazione che attesta il possesso del diritto di elettorato attivo da parte dell’elettore fuori sede.

Entro il 3 giugno (ossia entro il quinto giorno antecedente la data della consultazione) il Comune di temporaneo domicilio rilascia all’elettore fuori sede, anche mediante l’utilizzo di strumenti telematici, un’attestazione di ammissione al voto con l’indicazione del numero e dell’indirizzo della sezione presso cui votare.

Nelle giornate di voto gli elettori fuori sede, per poter essere ammessi a votare, dovranno presentare al seggio presso la sezione assegnata:
• la tessera elettorale;
• un documento di riconoscimento;
• l’attestazione di ammissione al voto.

L'esercizio del voto fuori sede per i referendum abrogativi non preclude all'interessato la facoltà di esercitare il voto presso il proprio comune di iscrizione elettorale per eventuali, ulteriori consultazioni abbinate.

Ultimo aggiornamento: 03/04/2025, 12:58

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